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332 I DINTORNI DI FIRENZE.

deva perciò speciali privilegi, fra i quali, quello di offrire prima d’ogni altro luogo sacro della diogesi, ospitalità ai Vescovi quando prendevano possesso dell’ufficio loro. Gli uomini della famiglia fiorentina degli Arrigucci che avevano titolo di difensori del Vescovado di Fiesole, si recavano al palazzo presso S. Maria in Campo e insieme ad un numeroso e ricco corteggio accompagnavano il Vescovo nel convento di S. Martino a Majano; quivi dopo una solenne cerimonia aveva luogo un sontuoso banchetto al quale in separate tavole sedevano tutti coloro che avevano preso parte all’accompagnamento. Il monastero dell’ordine Benedettino era largamente provvisto di rendite e di beni per i molti lasciti avuti da varie famiglie e per le eredità pervenuteli dalle monache che dovevano appartenere tutte a famiglie nobili. Ebbe vita fino alla soppressione francese del 1808 ed allora, appena uscitene le monache, il vasto locale fu ridotto ad uso d’abitazione di pigionali.

Nel 1873 il fabbricato veniva acquistato dal sig. Giovanni Temple Leader, il quale lo restituiva alla primitiva forma facendone sede dell’agenzia della propria tenuta. Nel centro dell’edilizio è un bel chiostro con portico attorno e da un lato di questo si vede ancora un affresco del XIV secolo, assai restaurato, rappresentante la Vergine della Misericordia che accoglie sotto il manto sostenuto da due angeli volanti, una moltitudine di suore, di vescovi e di religiosi.

Majano. - Villa di Lord Westbury. — È la più grandiosa ed una fra le più sontuose fra le ville che costituiscono il villaggio di Majano. Fu insieme all’altra villa detta il Palagio, antichissimo possesso della famiglia Tolosini che ebbe a Firenze il suo palazzo in Via della Burella. Da Andrea Tolosini ereditò questa villa la vedova Antonia Boscoli che nel 1464 la vendeva a Benedetto di Bartolommeo degli Alessandri. Un uragano scoppiato il giorno 24 agosto del 1481 abbattè la villa che l’Alessandri riedificò con molto dispendio e che poco dopo dovette cedere al cognato Guido Sforza Conte di S. Fiora in pagamento di debiti con lui contratti. Federigo del Conte Guido la vendè nel 1510 a Girolamo di Bartolommeo Buonagrazia e dal successore