Pagina:Guido Carocci Il viale dei colli 1872.djvu/16

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dopo le fatiche quotidiane andavano a sollazzarsi con quel giuoco ch’è stato sempre la passione de’ fiorentini. Ora cotesto luogo non è più accessibile per il pubblico.

Su di una collinetta che domina il piazzale dove siam seduti sorge ora una bella villa alla svizzera, più in là ce n’è poi un’altra detta Bobolino che tempo indietro era una delle ville addette alla magnifica tenuta del Poggio Imperiale.

In cotesto luogo ebbe già de’ possessi la famiglia fiorentina Nomi che si crede derivasse da’ Benci, e nei possessi di cotesta famiglia era una sorgente piuttosto abbondante d’acqua purissima che dopo aver servito a bisogni de’ proprietari andava a finire ne’ fossati delle mura. Però nel 1615, epoca nella quale si abbelliva il giardino di Boboli, la casa Medicea fece comprare da’ Nomi cotesto vivaio, perchè servisse ad alimentare le fontane di quel delizioso giardino.

Riprendiamo la nostra passeggiata sul viale che dopo aver descritto una specie di gomito ci conduce ad un altro piccolo belvedere posto dinanzi al giardino Tivoli. Il Tivoli per la sua posizione, per l’eleganza colla quale è tenuto, per i suoi divertimenti è di certo un luogo deliziosissimo dove c’è da passare una bellissima serata respirando un’aria fresca e profumata dall’odore tramandato da’ più vaghi fiori che nascono ne’ nostri giardini. Là vi sono caffè, châlets, sale da ballo, tiro al bersaglio, teatro e molte altre leggiadre costruzioni che servono ad attirar la gente nelle belle sere d’estate. Noi pero ci contenteremo di guardarlo al di fuori e ci fermeremo piuttosto nel piazzale Galileo.