Pagina:Guido Carocci Il viale dei colli 1872.djvu/23

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Una stradella piuttosto ripida che sbocca accanto alla villa Barbensi conduce alla celebre torre del Gallo, immortalata dal soggiorno che si dice vi abbia fatto il divin Galileo.

Per quanto si può rilevare dalle cronache dell’epoca e dalle incomplete notizie che tuttora ci rimangono, pare che l’antica ed estinta famiglia de’ Galli avesse qui un castello fortissimo al quale la repubblica fiorentina fece subir la stessa sorte degli altri, abbattendolo quasi affatto. Cotesto luogo fu comprato, in seguito da’ Lanfredini, che vi costruirono una grandiosa villa difesa da una torre merlata. Fu cotesta torre che a Galileo servì d’osservatorio, quando, relegato a Firenze, abitava la villa del Gioiello nel sottoposto borghetto del Pian di Giullari. Ora cotesto luogo è irriconoscibile: la torre è intonacata, la gran terrazza della villa ridotta a quartiere, i merli riuniti, insomma tutto è stato barbaramente deturpato dai restauri moderni. Quel che poi fa maggiormente dolore è il non vedervi nessuna memoria che vi ricordi Galileo Galilei4.

Sotto la torre del Gallo dal lato di mezzogiorno è il borgo del Pian di Giullari, composto d’una trentina di case fra le quali appariscono la villa del Gioiello che una lapide marmorea ricorda essere stata abitata da Galileo, e l’antica villa Guicciardini dove abitò il principe d’Oranges nel tempo dell’assedio.

Presso il Pian di Giullari, sopra una collinetta, sorge il monastero di San Matteo in Arcetri, detto già San Matteo a Lepore. Esso fu fondato nel 1269 sopra un terreno de’ monaci remitani di S. Agostino, quand’ara vescovo di Firenze monsignor Giovanni Mangiadori, e