Pagina:Guido Carocci Il viale dei colli 1872.djvu/28

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della Pietra, la magnifica ed antica villa Salviati8 che poco dopo il 1000 era un feudo della famiglia Montegonzi, ed il Cupolino, si staccano da monte Morello e vanno poi a morire nel punto in cui il torrente Mugnone passa fra il poggio del Cupolino e quello di S. Francesco di Fiesole.

In seconda linea allo sbocco della via Bolognese si vedono i colli che chiudono il pian di Mugnone col villaggio di Basciano che fu già castello degli Scolari, la Sveglia, Montereggi, e più su i boschi di Pratolino e monte Sinario.

Il colle di Fiesole ti si presenta sotto il più vago aspetto, tutto coperto di rigogliosissima vegetazione e sparso di superbe ville, di case e di villaggi. Là sulla vetta ecco il convento di S. Francesco, la chiesa di S. Alessandro che si vuole fosse un antico tempio pagano, il grandioso seminario, l’altissima torre del Duomo, le mura vetuste di quell’antichissima cattedrale, il teatro e la lunga fila di case che compongon quella piccolissima città che fu madre a Firenze ed una delle più ricche e grandi città dell’Etruria.

Più giù la villa Ricasoli già chiesa e convento di S. Girolamo, la villa Spence già Mozzi che ricorda la celebre congiura de’ Pazzi, la villa già Vitelli, Sant’Ansano, il convento di Doccia costruito per i frati Eremiti da Giuliano Davanzati col disegno di Michelangiolo nel 1340. Sempre più verso la pianura, la chiesa di S. Domenico costruita a spese della famiglia Agli; la celebre Badia dove Cosimo, Pater Patriae, visse a lungo ritirato insieme ai più bei genii italiani che in quell’epoca abitavano Firenze; la villa Guadagni che fu già di Bartolommeo Scala, quella Giuntini che le