Pagina:Guido Carocci Il viale dei colli 1872.djvu/45

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danni gravissimi a quella campagna, cosicchè in diverse epoche è stato necessario costruire scarpe, muraglioni e contrafforti per protegger l’argine. Attualmente credo che si parli di nuovi lavori, perchè quelli che furon fatti nel 1465, nel 1647, nel 1664 e poi restaurati verso la metà dello scorso secolo, si trovano in tristissime condizioni.


(12) La vicinanza della cava di Vincigliata e di Corbignano servì in gran parte a far sì che l’arte dello scalpellino, e successivamente dell’ornatista e dello scultore, prendesse tanto sviluppo nel villaggio di Settignano da darci degli artisti, i nomi e le opere dei quali non andranno mai perdute.

Nomino fra gli altri Desiderio che al nome aggiunse quello del suo paese natale, Antonio di Giorgio, Simone e Francesco Mosca, Innocenzo Giovannozzi, Gaetano Masoni, Benedetto Fortini, Francesco di Matteo Naldini, Benedetto Ceroti e tanti altri nomi che la storia delle belle arti in Italia ricorda con onore.


(12) Monteloro è attualmente una semplicissima parrocchia, posta sulla vetta di un monte quasi a picco fra la valle del torrente Falle e quella delle Sieci. A pochi passi dalla chiesa sorgono ancora i muri rovinosi e l’avanzo dell’antica torre di un castello che dovette esser fortissimo e che occupava proprio la sommità del monte. Alcuni documenti antichissimi mostrano come esso appartenesse fin da’ tempi remoti ai vescovi di Fiesole ch’ebbero un’infinità di feudi nel Valdarno e nel Mugello. Un istrumento del 1103 ci mostra come papa Pasquale ne confermasse il possesso agli stessi vescovi, ed egual conferma fecero papa Innocenzo II nel 1135 e papa Anastasio nel 1153.

Dai vescovi di Fiesole passò nel 1308 a Cione de’ Magalotti e nel 1317 a Duccio della stessa famiglia che lo possedette per lungo tempo fino a che divenne nuovamente