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di guittone d'arezzo | 125 |
130 Bene Pisani san, signor’, sentire:
sol pòn per voi guarire;
e se, di morte u’ son, lor vita date,
tutto certo crediate
che d’etate in etate
135ed essi e figli loro, e voi e vostri
terran refattor d’essi e salvatori.
Commodo esto, signori,
e voi e vostri fa perpetuale
amati, orrati e magni. Adonque mostri
140vostra gran scienza in ben cerner da male.
XLVIII
Come, volendo, si possa vincer la carne.
Onne vogliosa d’omo infermitate
impossibel dico esser sanando,
e spezialmente quando
è in carne di folle odioso amore.
5E dice alcuno aver non podestate
d’amor matto lungiare,
ni d’astener peccare.
E se ciò è vero, iniquo è Dio signore,
comandando che non pote om servare:
10crede, matto, scusare,
nesciente o reo Dio incusando;
ma si sé ’ncusa e danna e mal peggiora,
ché parvo è fornicare,
picciol male onne fare,
15ver dir peccator Dio; e parvo ancora
dir ello non sia, che dirlo reo.
Non giá permette Deo,
dice Apostul, tentare
più che possa om portare;