Pagina:Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu/136

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132 canzoni ascetiche e morali


e bonitate amar tutta in Maria
e no mai col suo parto avere scordo,
né n’alcon ponto accordo
col serpente infernal che sodusse Eva.
30E no, s’io so, me greva
mostrare voi come possiatel fare,
pur che farelo voi greve non sia.
     Onne cosa è da odiar quanto ten danno;
vizio, da cui solo onne dannaggio,
35odiar dea del tutto onne coraggio
e ’n lui consomare amare affanno.
D’angeli demoni fece, und’hanno
di cielo inferno e di ben mal peroe.
Umanitá dannoe
40[ e mise a onta for di paradiso; ]
[ per lui fu Cristo ucciso; ]
infermitá angostia e guerra tutta
n’è sol per esso adotta;
e se non vizio alcun fosse, non male
45ma bene d’onne parte abonderea.
Quale danno terrea
se fere tutte, onne demonio, onne omo
fosse sovra d’un omo?
ma vizio aucise tutti a una sol botta
50de temporale morte ed eternale.
     Come non dir si po mal che peccato,
non dir potesi ben giá che vertute,
da cui solo ha giustizia onne salute,
como da vizio tutto è crociato.
55Solo è vertù de Dio lo grande stato;
in vertù fece e regge angeli ed omo;
regno cittá e domo
manten vertù; e solo essa è ch’onore
in om merita e amore;
60vertù de Dio ed omo un quasi face.
Unde perfetto conta Dio om tale,