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144 sonetti d'amore

10

La misericordia vince persino Iddio; e non vincerá la sua donna?.


     Amor merzé, per Deo, merzé, merzede
del gran torto, ché più v’amo che mene.
Lasso, morte perdona om per merzede
4a quel che di morir servito ha bene;
     e no è cor crudel sí, che merzede
no ’l faccia umil, tal che pietá retene;
e vence Deo per sua vertù merzede,
8e cosa altra che voi no li si tene.
     Ma certo giá non porete orgogliando
montar tanto, che più sempre eo non sia
11con merzede cherere umiliando.
     E pur conven che l’alta umiltá mia
vad’a forza orgoglio vostro abassando,
14e facciavi d’umana segnoria.

11

Il potere di mercede ha ridotto la sua donna pietosa da crudele che era.


     Deo, com’è bel poder quel di merzede,
e como più d’ogni altro è grazioso!
Ché mercé vince orgoglio e lo decede,
4e merzé fa crudel core pietoso.
     Ragione e forzo veggio che decrede,
ch’om non po lei contradir né star oso:
per vertù fa più talor, ciò si vede,
8che tutto ’l mondo per forzo orgoglioso.
     Ed eo lo provo per la donna mia,
ch’è fatta ben più d’ogne altra pietosa
11de più crudel che mai fosse, ni sia:
     feciela, Dio merzé, sí graziosa
in difesa de picciola balia
14ed in guerenza de crudele cosa.