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230 sonetti ascetici e morali

165

In amore anche il bene torna in gran male.


     O tu, lass’omo, che ti dai per amore,
come po tu sí ’l tuo danno abellire?
Ché ben de’ altri sostener labore,
4pregio acquistando o riccor a piacire;
     e tu de tutto ciò metteti fore,
e nel contrar te peni di venire:
legger de gioia e grave de dolore
8teneti sempre el tuo folle desire.
     E se valesse, a condizion d’amare,
in ciascuna vertù compiutamente,
11quanto Alessandro re valse in donare,
     sí te despregierebbe el conoscente,
perch’è ’l mal troppo, e, s’alcun bene appare,
14veggio che torna a gran mal finalmente.

166

Al peccatore avviene come al vapore che il sole solleva in alto, ma poi ritorna acqua e ricade in terra.


     Pare che voglia dicere l’autore:
per la vertude che lo sole rende,
sovra la terra dissolve vapore
4e levandolo in alto lo distende;
     volendoli sottrare lo calore,
reconvertese ’n acqua e ’n terra scende.
Cusí avene de lo peccatore:
8in ciò che deveria servire offende.
     Per caldo di superbia si leva,
salendo en alto, cade ’n terra plana,
11ché non ha movimento da regnare;
     credendo allegerire, pur agreva.
Ma se servasse la coscenza sana,
14lo sole lo farea fruttificare.