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Pagina:Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu/253

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di frate guittone d’arezzo 249

203

Risposta a Meo Abbracciavacca. Anche senza l’astinenza
dal mangiare e dal bere si può rimaner casti.


     Necessaro mangiar e ber, è chiaro,
ma non lussuria, cred’om dica sperto.
Ché, se necessari’è, como scamparo
e scampan lei tanti e prendon merto?
     5Ma necessaro el suo stimul apparo,
con qual prode è vincente e vil deserto.
Ber e mangiare al tutto èlli contraro,
ma troppo pió ch’è dilicato, i’ho sperto.
     Astenenzi’è ben propio a ciò provato
10e grav’è senza lei difendimento;
ma tuttavia molti han difeso, appare,
     tal sé affriggendo e tal ovrand’orrato,
tal per forza di cor, gran valimento;
e sí senz’astenenza anche può stare.

204

Di Guido Guinizelli a fra Guittone per lodarlo
come padre e maestro.


     Caro padre meo, de vostra laude
non bisogna ch’alcun omo s’embarchi,
ché ’n vostra mente intrar vizio non aude,
che for de sé vostro saver non l’archi.
     5A ciascun reo sí la porta claude,
che sembra piò via che Venezi’a Marchi.
Entra gaudenti ben vostr’alma gaude,
ch’al me parer li galdii han sovralarchi.
     Prendete la canzon la qual io porgo
10al saver vostro, che l’aguinchi e cimi,
ch’a voi ciò solo com a mastr’accorgo;
     ch’ell’è congiunta certo a debel vimi;
però mirate, di lei ciascun borgo
per vostra correzion lo vizio limi.