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nota 283


al toscano di pronunciar «rasgione» dove trova scritto «ragione», e al romano di pronunciar «disce» dov’è scritto «dice»?

Analogo è il caso di «a Dio» che si pronunzia: «addio» e che nei mss., conforme alla pronunzia, trovasi appunto scritto cosí. Esempi: «addeo (168,14); affareme (169,9); effrate (172,7); eddite (174, 7); apporto (174, 13); essé (179, 3); èllui (179, io); ecc. ecc.

Tutte queste grafie ed altre sono state rapportate all’uso moderno, come «lgl» per «gl», «ngn» per «gn», «s» per «z», «ci» e «gi» per «c» e «g» avanti «e», ecc. Lo stesso si dica per l’«h» ristabilita, all’uso odierno, nelle voci del verbo avere. Ma piú cauto sono stato peraltro nei raddoppiamenti e sdoppiamenti piú o meno irrazionali, poiché per uniformarmi all’uso moderno ho richiesto la conferma e l’autoritá di almeno un ms.

Anche per la grafia e — aggiungo — per la fonetica e la morfologia sono sempre piú persuaso di quanto scrissi giá altrove, che cioè «invano ci sforzeremmo di ridurre a regole fisse ciò che il tempo evidentemente lasciava all’arbitrio degli scriventi»1. E pertanto si vedrá qui largamente sancito il criterio dell’uso promiscuo. Cosí in un verso che ricorre identico nella canz. XXXII e nel son. 161, troveremo qua «soperbia» e lá «superbia»; e nello stesso son. 41 «misèra» e «miseria»; e nel son. 2: «miso» e «messo»; e nella canz. XXV tutte le forme di «come»: come (v. 4), como (vv. 28, 71, 81, 103), com (v. 9), con (v. 77), co (vv. 11, 16).

Come abbiam detto, trovan posto in questa raccolta 50 canzoni e 251 sonetti. Il Val. pubblicò 60 canzoni e 239 sonetti. Ma il Val., mentre omise le canzoni XII e XIII, ne incluse altre dodici, delle quali quattro non sono di Guittone: 1) «Appena pare ch’eo saccia cantare», che il ms. A attribuisce a Jacopo Mostacci e il ms. C dá adespota, e che è stata forse scambiata per rima del nostro a causa della somiglianza del primo verso con il principio della canz. XXV, «Ora parrá s’eo saverò cantare»; 2) «Noi sem sospiri di pietá formati», che è attribuita a Guittone dalla Giuntina, ma è evidentemente posteriore; 3) «Non desse donna altrui altro tormento» che è una ballatella che non parrebbe attribuibile a Guittone, sebbene a lui la assegni il ms. K (Riccard. 2846); 4) «O signori onorati», che è un frammento che non si sa perché dovrebbe attribuirsi a Guittone, e che ci è dato dal ms. C,

  1. F. Egidi, Per una nuova edizione del «Reggimento e costumi di donna». Osservazioni ed appunti. Negli Studi romanzi. Roma, 1937.