Pagina:Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu/94

Da Wikisource.
90 canzoni ascetiche e morali


Or è di caro piena l’arca,
l’arna di tosco e di fele,
la corte di pianto crudele,
la zambra d’angostia tracarca.
25Lo refittoro ai boni ha savor pravi
e ai fellon soavi;
especchio e mirador d’onni vilezza,
di ciascuna laidezza
villana e brutta e dispiacevel forma,
30non di cavalier’norma
ma di ladroni, e non di donne assempro
ma d’altro: ove mi tempro?
sí ha’, rea gente, el bon fatto malvagio,
und’al corp’hai mesagio,
35a l’alma pena, e merto eternal morte:
ché Dio t’ha in ira forte,
a te medesma e a ciascun se’ ’n noia;
e a fermato erede
ch’ai figliuoi tuoi procede,
40sí che ver’lor tristia è la tua gioia.
Ahi, como mal, mala gente
de tutto bene sperditrice,
te stette sí dolce notrice
e antico tanto valente!
45Ché di ben tutto la trovasti piena:
secca hai quasi la vena;
l’antico tuo acquistò l’onor tutto:
tu l’hai oramai destrutto,
tu, lupo [ de la greggia ] ispergitore
50siccom’esso pastore.
Ma se pro torna danno ed onor onta,
la perta a cui si conta?
pur vostra, Artin felloni e forsennati.
Ahi, che non fuste nati
55di quelli, iniqui schiavi, e vostra terra
fusse in alcuna serra