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94 canzoni ascetiche e morali


omo ricco, che strae
la mano sua d’onne larghezza vana,
e la stende e la piana
30a lemosina far d’allegro core.
Bello m’è giovan om semplice e retto
d’onne laidezza netto;
e bello vergognar veglio e dolere
di che fue peccatore
35contra Dio nostro segnore,
e bel se mendar sa a so podere.
     Piacemi cavalier che, Dio temendo,
porta lo nobel suo ordine bello;
e piacem dibonare e pro donzello,
40lo cui desío è sol pugnar servendo;
e giudice, che ’n sé serva ben legge
e non torto defende;
e mercante, che vende
ad un ver motto e non sua robba lauda;
45e pover, che non frauda,
né s’abandona giá, né se contrista,
ma per affanno acquista
che lui è necessaro, e se contene
en el suo poco, tutto allegramente.
50E forte m’è piacente
omo, che ben ’n aversitá si regge;
e sorpiace chi bene
onne ingiuria sostene,
e chi ha ’n sé e chi ben predica elegge.
55 E deletto veder donna, che porta
a suo segnor fede amorosa e pura,
e che dá pace, e che piacer lui cura,
e saggiamente, se falla, il comporta;
e donna bella che bellezza obria;
60e onni donna e donzella,
che basso e rado favella,
e ch’ha temente e vergognoso aspetto.