Pagina:Gynevera de le clare donne.djvu/265

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Quale donna duncha, sì generosamente nata, non fusse de fama lucentissima, et che de molto splendore il suo sangue non augumentasse per tante magnifice opere, de questa femina sì vilmente nata et rapita da la guardia de le pecorelle? Non ha dato lei fulvido nome a li suoi posteri? Certo sì. La virtute infine è più preciosa che le geme et l’oro; et chi meritamente quella possede, se resiste a li colpi de fortuna, che non siamo da quilli tenuti sepulti sempre. Come Bona, la quale doppo li straciamenti facto de lei, la virtù del suo animo la redusse in precio et il suo nome ha facto eterno. Et perhò, o donne nobile et plebee, non siate pigre nè lente, sinchè in questa vita peregrinate, in far che la virtute sia degna de voi; che non desdice a le volte in loco de la rocha cingervi la spada, per cosa de gloria et per conservarvi honeste, pudiche, continente et in virtute grande: perchè quanto de prole seti più degni, tanto più in voi resplenderà