Pagina:Gynevera de le clare donne.djvu/29

Da Wikisource.

xvii


vero parve ben acerbo a lei, che comprese in un momento tutte le sue colpe!

E morì, improvvisamente, di crepacuore. Anzi non mancò chi spargesse la voce che s’era strangolata!

VI.

Così finì la gloria di Ginevra e della casa bentivolesca. Che cosa pensasse di tutto ciò Sabadino degli Arienti non sappiamo. Egli si trovava già a Ferrara ad adulare nuovi padroni e nuovi protettori.

Ma perchè la sua parola non acquisti un po’ di fede allorchè dipinge Ginevra, restano in compenso altri scritti, i quali provano come il ritratto che abbiam fatto di lei non sia per nulla esagerato.

Il Casio scrisse il tetrastico: