Pagina:Gynevera de le clare donne.djvu/315

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de Imola. La quale copia esso cardinale mandò a donare ad Isabella regina de Neapoli, le cui virtute infrascriptamente, per moltiplicare bene de ornamento il nostro Gynevero, narraremo. Beata quella monaca, che potea havere de le spoglie, le quale portava la sancta donna, essendo viva. Per septi giorni fu visitato, viduto et palpato questo corpo, che parea pur alhora da l’anima fusse lassato.

Fu da molti iudicato, che per uno corpo sancto giamai fu il più precioso et odorifero veduto, come ancora è iudicato, quando per cosa singular et degna è veduto da homini et donne, da re, principi et signori che passano per quindi, porto seco generale de Italia. Ogni giorno se vede et sente miraculi et gratie da questo corpo, per chi a la sua delicata anima per pietà recorre.

Io non posso ogni virtute al suo loco exprimere, perchè a mi bisognarebbe