Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/273

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che si trovò presente, motivò alla Regina, che osservasse quelle figure, che sostenevano il sedere del cocchiere, agiongendo esser il disegno del Cavalier Bernino: voltossi Sua Maestà a contemplarle; il Cavalier modestamente insinuossi dicendo a Madama s’alcuna cosa vi è di cattivo, è mio. La Regina a queste parole rivoltatasi a lui con molta gratia rispose, dunque niente vi è del vostro: Fattasi poi condur fuori la Chinea pur donatagli da Sua Santità, la cavalcò con Valdrappa, e senza, e qui lanciando, e piegando qua, e là il suo corpo, fece ammirare la sua destrezza, e la sua leggiadria, comprobando tutto citò, che già portò la fama di non trovarsi in Svetia alcuno, che meglio di lei maneggiasse un destriero, né più veloce corresse sopra di quello, da che reso curioso il Re Cattolico, volse vedere in pittura la di lei effigie delineata in tal attione. In ciò veramente ella è tanto franca, e destra, che se si trovasse un altro Buceffallo, lo domerebbe non men d’un Alessandro. Doppo salì con Monsignor Holstenio a vedere la Biblioteca Vaticana, & quella del medesimo Holstenio pure bellissima e rara, della quale restò molto sosdifatta. Il giorno seguente circa le 23 hore, dentro ad una seggetta si portò di nuovo a Sua Santità col quale si trattenne a porte aperte più d’un’hora intiera. Il Mercordì mattina si doveva fare la cavalcata solenne; ma fu diferita al giorno appresso, per non essere tutte le cose all’ordine. In tanto Sua Santità in seggetta passò a vedere Sua Maestà ne’ suoi appartamenti. All’