Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/65

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tolica, discorrendo seco stesso, che se detta Regina non poteva in publico, poteva almen secretamente esercitare la vera Fede nel proprio Regno, e forse con maggiori vantaggi del Catolichismo, massime ch’il cedere lo scettro ad un nuovo Re, che poteva haver spiriti inquieti, e bellicosi, era un aprir forse la strada ad alcuna di quelle intraprese, che nelle afflittioni della Christianità poteva danneggiar assi più gli interessi de Cattolici, ch’acquistar tra gli applausi mondani gloria, e riposo alla Regina. Considerava anche saviamente, che le cose del Mondo non hanno altro di costante, che la incostanza, e che le donne particolarmente, benché di cuore, e di spirito erano soggette alla volubilità, onde non poteva col suo sodo intendimento, far sicuro giuditio sopra una semplice apparenza, né gli pareva convenisse alla propria gravità, e decoro di mettersi in impegno alcuno senza penetrar più avanti, e toccar il fondo di que’ motivi, da [Perplessità del Re di Spagna.] quali derivasse una risolutione sì grande, e poco costumata; ma poi certificatosi, che nella Regina abbondavano virtù heroiche, e talenti sublimi, col motivo de quali conosceva esser il Mondo uno di que’ nemici, che si vince fuggendo, e che se bene era Donna haveva però fortezza da calpestar le di lui potenze, lusinghe, affascinamenti, e vincer sé stessa. Si affettionò il Re [Con gran pietà intraprende l'affare, e scrive al Papa.] tanto ad una attione sì magnanima, che col pijssimo suo zelo verso l’honor di Dio, e della Sante Fede, non solo accompagnò, con ogni calore la lettera della Regina al Papa; ma esibì tutta la sua protettio-