Pagina:Hoffmann - Racconti I, Milano, 1835.djvu/106

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padre Martini, che sua madre cantava continuamente al Consigliere nel tempo dei loro amori. Crespel sparse un torrente di lagrime; Angela stessa non aveva mai cantato questo pezzo con tanta espressione. Il suono della voce di Antonia era mirabile; esso rassomigliava ora all’armonioso soffio dell’arpa Eolia, ed ora alle leggiere modulazioni dell’usignuolo. Questi tuoni sembravano non trovare bastevole spazio nel suo petto. Antonia ardente d'amore e di gioja cantò le sue più belle arie; il suo fidanzato l’accompagnava nella maggiore ebbrezza. Crespel fu da principio immerso nel rapimento, in seguito divenne pensieroso, taciturno, concentrato in sè stesso. Infine egli si alzò, strinse Antonia contro il suo seno, e le disse con voce bassa e soffocata: — Non cantar più se mi ami.... questo mi strazia il cuore.... non cantar più.... per carità....

— No, disse il Consigliere al dottore il giorno dopo, no, non mi sono ingannato; jeri mentre cantando il suo rossore ci concentrava in due macchie sulle sue pallide guancie, ho conosciuto che non è una rassomiglianza di famiglia, ma bensì quello ch’io temeva.