Pagina:Hoffmann - Racconti I, Milano, 1835.djvu/118

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minata in una maniera brillante; i palchi e la platea erano pieni di gente. I primi accordi della sinfonia mi fecero conoscere che l’orchestra era eccellente e che se i cantanti alcun poco la secondavano, io doveva aspettarmi tutti i godimenti che mi prometteva quel capolavoro. — Nell’andante lo spavento del terribile e sotterraneo regno al pianto s’impadronì di me; l’orrore penetrò nella mia anima, il gioioso suono dei corni collocati alla settima battuta dell’allegro eccheggiò come le grida di piacere di uno scellerato, ed io credetti scorgere dei demoni minacciosi uscire dalla notte profonda, poi una folla di figure animate dall’allegria ballare con trasporto sopra la sottile superficie d’un abisso senza fondo. Il conflitto della natura umana colle potenze sconosciute che la circuiscono per distruggerla si offerse con tutta chiarezza al mio spirito: ma infine la tempesta si calmò ed alzossi il ripario.

Intirizzito dal freddo e malcontento, si avanza nel bujo della notte Leporello avvolto nel suo tabarro, e incomincia. Notte e giorno faticar. Ah! in