Pagina:Hoffmann - Racconti I, Milano, 1835.djvu/153

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mamma vogliono così; e sino d’allora si raschia e si ingarbuglia a piacere; ma a poco a poco l’anima diventa sensibile alla melodia. Forse il tema mezzo dimenticato di un’aria che si cantava altrevolte, è la prima idea che si abbia di proprio, e questo embrione penosamente nutrito da altre idee ugualmente straniere diventa un colosso! — Ah! come sarebbe mai possibile l’indicare soltanto i mille modi per cui si arriva a comporre? È una larga strada, in cui la folla si urta agitandosi e gridando: Noi siamo gli eletti! noi abbiamo raggiunto lo scopo. Si arriva per una porta d’avorio nel regno dei sogni. Vi sono pochi uomini che abbiano veduta una sola volta questa porta; ve ne sono ancor meno che l’abbiano oltrepassata! — Là tutto è meraviglioso; pazze immagini ondeggiano qua e là; ve ne sono anche di sublimi; ma quelle non si trovano che al di là delle porte d’avorio. È ancor più difficile l’uscire da quell’impero. L’uomo vi voga, vi è messo in giro, vi è travolto dal turbine. Molti di quei viaggiatori dimenticano i loro sogni nel paese dei sogni; essi stessi diventano ombre in mezzo a