Pagina:Hoffmann - Racconti II, Milano, 1835.djvu/136

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cielo. E tuttavia, quantunque, tutta la sua anima fosse colma delle grazie di Serpentina e delle meraviglie del regno delle fate presso l’archivista Lindhorst, un pentimento involontario lo faceva qualche volta pensare a Veronica; spesso anche gli sembrava ch’ella s’avvicinasse a lui e gli confessasse arrossendo quanto lo amava! indi ella si sforzava a strapparlo ai fantasmi che non facevano se non istancarlo e burlarsi di lui. Qualche volta egli credeva sentire una forza straniera che s’impadronisse di lui e lo strascinasse verso la povera abbandonata; e senza poter resistere, egli secondava quel potere capriccioso, come se fosse stato incatenato alla fanciulla.

La notte stessa, dopo ch’egli ebbe veduta per la prima volta Serpentina sotto la forma d’un’amabile vergine, e che il mistero dell’unione del salamandra colla colubra verde gli fu rivelato, Veronica gli comparve più distintamente che mai. Non fu che al suo svegliarsi ch’egli s’accorse chiaramente che aveva sognato quando si persuadeva che Veronica era davanti a lui; Veronica in lagrime, che si lagnava di essere sacrificata a vani fantasmi