Pagina:Hoffmann - Racconti II, Milano, 1835.djvu/174

Da Wikisource.

— 172 —


In quel momento Veronica entrò pallida ed in disordine, come lo era da qualche tempo. Il consigliere Heerbrand andò ad incontrarla, ed in un galantissimo discorso disse qualche parola del giorno della sua festa, e le presentò oltre all’odorifero mazzo di fiori un pacchettino, essa lo aperse ed un pajo di brillanti orecchini si offrì ai suoi occhi; un pronto e passeggiero rossore colorò le sue guancie, i suoi occhi gettarono un lume più vivo, ed essa gridò: “Ah! mio Dio! Ecco gli stessi orecchini, ch’io portava, qualche settimana fa, e che mi cagionarono un sì gran piacere!” — “Come potrebb’essere” disse con istupore il consigliere Heerbrand la cui suscettibilità si trovava leggermente ferita “come potrebbe essere? è un ora al più, che li ho comperati nella strada del Castello, per un poco di spregevole danaro.” — Ma Veronica non l’ascoltava più, essa era già davanti allo specchio ad osservare l’effetto prodotto dai giojelli ch’essa avea subito messi nelle sue amabili orecchie.

11 vicerettore Paulmann, assumendo un tuono grave e serio, le raccontò l’a-