Pagina:Hoffmann - Racconti II, Milano, 1835.djvu/187

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tutti i fuochi del sole, comparisca il giardino immenso nel quale vedo Anselmo. — Dei giacinti fiammeggianti, dei tulipani, delle rose, alzavano le loro teste nobili e graziose, ed il loro profumo diceva in suoni armoniosi al padrone fortunato che regnava sopra di esse: Resta, resta tra di noi, essere amato che ci comprendi, — il nostro profumo è il desiderio che nasce dall’amore; — noi ti amiamo e siamo tue per sempre. — I raggi dorati scolpiscono queste parole in lettere di fuoco: Noi siamo il fuoco acceso dall’amore. Il profumo è il desiderio, ma il fuoco è la passione; e non siamo noi nel tuo cuore? non siamo noi cosa tua? — Il fogliame dei cupi cespugli, e degli alberi giganteschi susurra, e mormora. Vieni, vieni presso di noi, o mortale felice, — mortale adorato! Il fuoco è la passione, ma la nostra ombra fresca e deliziosa è la speranza. Noi giochiamo amorosamente intorno alla tua testa, poichè tu ci comprendi, perchè l’amore abita nel tuo cuore. — I ruscelli e le fontane sprizzano e gorgogliano. Non passare sì presto, mio amato, getta uno sguardo nel nostro cristallo;