Pagina:Hoffmann - Racconti II, Milano, 1835.djvu/6

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pasticcetti e d’acquavite, circondarono il giovane, e l’oppressero di mille ingiurie con tutto il furore della plebaglia; sicchè il povero diavolo, muto di vergogna e di rabbia, non seppe far altro che stendere la sua borsa, modestamente fornita, cui la vecchia prese con avidità, e mise sul momento nella sua saccoccia. Allora il circolo che lo imprigionava si aprì; ma mentre il giovane fuggiva, la vecchia gli gridava dietro: — Sì, corri, corri, figlio di satanasso, tu cadrai nel cristallo! nel cristallo! — La voce della vecchia, o piuttosto il suo gracchiamento, aveva qualche cosa di spaventevole, i passaggieri si fermarono attoniti, e il riso che si era largamente diffuso all’intorno, cessò tutto in un tratto.

Lo studente Anselmo (poichè era desso) quantunque non capisse niente degli strani discorsi della vecchia, si sentì preso da una specie d’involontario terrore, e camminò più presto per isfuggire agli sguardi curiosi che si dirigevano sopra di lui

Mentre egli attraversava con gran pena la folla vestita a festa, ei sentiva mormorare da tutte le parti. Oh! povero giovane! — Oh! maledetta vecchia!