Pagina:Hoffmann - Racconti III, Milano, 1835.djvu/130

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1 » • » / un giórno sarebbe stata scopèrta la sua innocenza. Il Conte tutto compassionevole poteva appena*'dire ad Andrès che avrebbe in protezione sua moglie e suo figliò.”*• " •••'“,ri*' L’ orologio suonò l’ ora fatale; si vènne a vestire Andrès j e il corteggio procèdette secondo F usanza, tra un’ onda di

  • - . »

popolo - infinito accorso allo spettacolo, Denner aveva!’ aspetto di ' un ribaldo, spensierato riguardando all’ intorno e beffando il' povero Andrès. Questi 'doveva essere giustiziato pel 'primo; salì la • scala con cuore accompagnato' dal carnéfice. In questo una donna, gittò'urto strido' e cadde tra 'viva e morta nelle braccia’ d’ un vecchio. Andrès Voltò gli occhi a quella parte: era Giorgina.

' —- Moglie mia! moglie mia! io muojo innocente. *..•». 4'* x K Il Magistrato fece dire al carnefice di' sollecitare pe;hct»è sorgeva on mormorio' nel popolo, e si facevano piovere dei‘sassi addosso a Denner, che già si mostrava sui gradini della scala e si beffava degli spettatori. 11 carnefice già acconciava il capestro -al collo di Andrès, quando s’ in-< tese da lontano- una voce che gridava; — i-