Pagina:Hoffmann - Racconti III, Milano, 1835.djvu/24

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34-tnano allô 'borsa per—trovai '• qualche 'moneta.

—- Tengo pure altre coserelley mi disse- egli, mostrandomi a qualche' dll stanfca uno specchietto da saccoccia. ‘Ravvisandovi là casa che'ini' era di dietimo è la finestra ove stava1 affacciata la: per* ? < * i | •SOna misteriosa, io: fui sollecito di eom Jptètfarloy'onde mi?f<i* possibile d’ os-s'ér*Vàre a mio beli-agio seduto e col dosso V m ° • • Voltato senza tirare la curiosità di:pëi*.sóha'.>'Se non che guardando' sempre pi$i àó* specchietto, éaddi;in imo stato ch’ io sarei tentato di chiafriàré 'uit sogno'dà T * ’ ' * ' * * 컫tv*i «»]’* » J‘I < • •}»!

1 ’ ' Non * poterà < ficcare i • miei sguardi tfallo specchio che parevami affascinasse; -e confesso che non potei tenermi di pensare ad una fiaba che mi faceva la mia "nutrice, quando -io mi piaceva alla sera di guardarmi in; uno spocchione nella camera di mìo padre.5 Ella mi diceva che quando i ragazzi si mettono di notte d11 innanzi ad; uha lufce, 'un brutto e SttahO viso gli si-ficcava davanti. Onde una volta credetti di vedere due occhi icósì terribili brillare neilo specchio che bandai un grido e caddi tramortito. Al— 25 —