Pagina:Hoffmann - Racconti III, Milano, 1835.djvu/32

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che uii sarà possibile di distornarlo. Certo non è dubbio che il vostro intelletto è offeso in una maniera inaudita, ma la coscienza stessa ' del vostro male v’ insegna la via di scansarlo. Lasciate il vostro specchio presso dime; non costringetevi a lavoro di sorta che possa scal# ' • f f I f • f dare la vostra immaginazione, tenetevi dall’ andare al passeggio nel viale; e se volete occuparvi, non sia che di mattina e senza fatica; poi fate' a diporto delle lunghe passeggiale, trapassando la giornata coi vostri amici che voi‘ schivate da un pezzo; Nudritevi di buoni cibi, e bevete vini gagliardi. Voi vedete che io • f • _ »

non attendo che a spiccarvi dattorno l’ immagine < che voi vedete incotesto specchio, o al davanzale della- casa deserta ,*e quel che mi* preme si è sopra • # • * f t • t tutto d’ ingagliardirvi il corpo. Siale operoso nel secondarmi. ' J*- ::

Io durava fatica a partirmi dallo specchio; il dottore che l’ avea tolto in mano, parve (ìlie se ne accorgesse; in quésto soffiò e coperse d’ un vapore, la faccia dello specchio, e messomelo sugli occhi mi disse:

— Vedete» voi qualche cosa? — Niente, risposi; ed era vero. * ' •; i;•_>> — 33 — / — Soffiate