Pagina:Hoffmann - Racconti III, Milano, 1835.djvu/34

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i •—34 siete fuori - eli senno; ma col tempo sarò in grao di potervi dire di più.

— D’ allora in poi, quantunque mi •fosse grave, vissi a puntino come m'era stato comandato, e benché la cura già cominciasse a profittarmi, però non ho potuto disgombrare affatto certi terribili assalti, specialmente sul mezzodì e lungo la notte. Per cui nelle più gioconde brigate, .fra i bicchieri e le canzoni, mi pareva di essere, ad un tratto soprapr preso come da mille coltelli, e tutte le virtù dell’ anima mia non bastavano per racchetarmi, e m’ era forza spiccarmi dagli altri, almeno fin tanto che fosse passata la furia del parossismo.

Ora avvenne che mi trovai una sera in una compagnia, dove si ragionarono gli eifetti e le influenze del magnetismo; que-r stionando sopra tutto la possibilità dell’ influenza d’ un principio occulto, fortifican?

dosi di molti esempi. Un medico giovane, gran zelatore del magnetismo, sostenne che egli stesso e tutti i suoi partigiani operavano du lontano sopra i sonnambuli colla sola virtù del loro volere, mettendo innanzi tutto ciò che Kluge, Schubert, e Bartels hanno mai detto in proposito.

— 35 ~

— Quel