Pagina:Hoffmann - Racconti III, Milano, 1835.djvu/49

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chio conte. Ma non avea toccata la soglia , clic abbattendosi in Gabriella seconda sorella d’ Angelica, trasecolò. Angelica gli parve smunta ed appassita a petto a lei. Fu vinto irrepugnabilmente dalle grazie della nuova bellezza. Onde senza più por mente ad Angelica, chiese la mano di Gabriella, che il vecchio conte gli consentì tanto più di buon grado, in quanto che costei testimoniava di già una fiera inclinazione per lui. Angelica non fece segno del piìi piccolo risentimento per l’ infedeltà dell’ amante.

— 11 povero zitello! crede d’ avermi abbandonata, e non si avvede che mi son fatta gioco di lui, e che sono io che l’ ho soppiantato! Così ragionava fra se nel suo orgoglioso dispetto, e per verità i portamenti ben attestavano la più intiera indifferenza per lo sleale, quantunque si lasciasse vedere di rado tostoché fu veramente conchiuso il matrimonio con Gabriella. Anzi non volle più pranzare cogli altri, e si dice che usasse molto in un boschetto che era già stato un tempo il suo più caro diporto.

In questo uno strano accidente venne a turbare la quiete del castello. I cacHOFFMANN V. IH 3 — 5o —