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— io4 — alle stelle il suo merito, e gli disse che avendo la borsa afflitta del medesimo male, lo supplicava di guarirla.
Il Capuzzi del teatro si mise a ridere e gli giltò qualche ducato.
Pasquale! Pasquale! gridò l'altro Capuzzi, sei indemoniato?
Gli fu comandato di tacere.
Pasquarello continuò a cantare le Iodi di Capuzzi e venne a quella tale arietta • che doveva ricreare tutti i cuori.
Il Capuzzi del teatro battè amorevolmente sopra una spalla di Pasquarello, e gli disse ridendo che vedeva bene che non s’ intendeva di musica, altrimenti si sarebbe accorto che quell’ arietta, come tutte le altre che spacciava per, sue, era stata rubata a Frescobaldi ed a Carissimi. ; • ,, '* • Tu menti per la gola, briccone l gridò il Capuzzi della platea levandosi, dal suo posto. Gli fu gridato di nuovo di tacersi, e si assettò!
— E tempo, disse il Capuzzi del teatro , di pensare a delle cose più gravi.
Dimani, caro Pasquarello voglio dare un gran pranzo, c conviene*che tu mi procacci il bisognevole. E in