Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/123

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— ia3 — Pasquarello si trasse il cappuccio e la maschera chepareano fatte al vivo, tanto era 1’ arte con cui erano stati .lavorati, e cotesto signor Formica, cotesto Pasquarello si cangiò in... Salvator Rosa!

— Salvatore 1 gridarono ad una voce Marianna, Antonio e Capuzzi.

— Sì, replicò Capuzzi, quello stesso Salvator Rosa che i Romani non hanno voluto conoscere per pittore nè per poeta, ha raccolto per un anno sul teatro di Musso, ignoto a tutti, gli applausi e 1’ entusiasmo di tutti. — Salvatore, quantunque io v’ abbia tenuto per mio più nojoso nemico, ho sempre onorato il vostro ingegno, ed ora vi amo come il carissimo degli amici, e vi prego di aver cura di me.

— Parlate, signor Pasquale, ditemi che cosa posso fare per voi, e rassicuratevi che sono tutto disposto ai vostri servigi.

— Capuzzi prese la mano di Salvatore , e gli disse soavemente: — Signor Salvatore, voi potete assai sull’ animo d’ Antonio. Pregatelo che sia contento che io passi il resto de’ miei giorni con lui, e colla mia cara Marianna a cu