Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/127

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.,-.127“ con labbra tremanti obblighi a<! alto interesse in cambio d'oro; giacché la Repub- • blica era in imo stato di estrèmo bisogno.

Volle la Provvidenza, ne*suoi misteriosi decreti, che il Capo dello Stato venisse tolto al suo popolo, in questo momento di generale afflizione. 11 Doge Andrea Dandolo, che i Veneziani nomavano il caro Contino, morì aggravato dal peso di tante cure « di tanti travagli, Era egli generalmente amato, giacché non passava mai per la piazza di S. Marco senza largire agli uni con Torto e consiglio,, agli altri soccorso e denaro > e allor che le campane della Chiesa maggiore annunziarono co’loro suoni lugubri e prolungati la sua morte, fu una desolazione universale. I Veneziani avean perduto la loro guida, la loro speranza, non aveano che a curvare la testa sotto il giogo di Genova; così essilamentavansi, e frattanto la perdita di Dandolo non cangiava per nulla la condizione esterna della Repubblica. Infatti il caro Contino vivea molto volontieri nella pace e nella tranquillità, amava meglio seguire il corso misterioso delle costellazioni che gli avvolgimenti della politica, più dilettavasi di guidare