Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/171

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i qyi si rese, col cuore lacerato,1 sul lido della laguna ove profonda dominava la notte* Pensava se meglio fosse per lui il gettarsi nell onde agghiacciate, ed ivi estinguere l’ ardore che lo divorava, piuttosto che lasciarsi consumar da un dolóre senza termine. Già già trovavasi involontariamente-suirorlo della sponda, già disponevasi a compiere il fatale progetto, allor che una voce che partiva da ima sottil barchetta, gli gridò: — Eh! eh! buona sera, messer Antonio! Al riflesso della luminaria della piazza, riconobbe 'Antonio l'allegro Pietro, il suo vecchio compagnone, che stavasene seduto in gondola, il capò coperto da un berretto sormontato da piume, con una casacca tutta gallonata, e un magnifico* mazzo di fiori in mano. . mi <>l .t.-u i,l < — Buona sera, Pietro, rispose Antonio

a qual signore vai.tu a render visita

in abito sì sfarzoso? — Eh l messer Antonio, vo’a guadagnar ora < i’'miei'tre r.ecchinetti; devo far la salita della torre di S. Marco, e discenderne por recare il mazzo alla bella dogaressa. 1 ri'. |; n:

— Ma è pure il salto pericoloso, amico mio, disse Antonio. • — .. *— Senza