Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/22

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che Salvatore Rosa era mortalmente ammalato nella contrada Borgognona, e che aveva bisogno dell’ arte mia. Corsi, apersi una vena al braccio sinistro, e vi salvai.

—> Vi portammo di là, in questa camera fresca,e-. ventilata che occupavate già un giórno; guardate attorno, e vedrete ancora il cavalletto -che vi lasciaste ed .alcuni djsegni a matita che madonna Caterina ha conservati come reliquie. — La vostra malattia si è lasciata domare, e voi sarete in piedi.fra poco in- grazia di certe medicine che.‘vi apparecchia il padre Bonifazio e delle cure degli amici.

•— Intanto permettetemi che vi baci ancora una volta cotesta mano, mano creatrice, che sa dare una magica vita alle più arcane meraviglie della natura! — Permettetemi che il povero Antonio Scacciati spanda l’ anima sua in entusiasmo ed in riconoscenza dappoi - che il cielo gli ha consentito di salvare la vita del grande e divino maestro Salvatore Rosa! — Detto questo il giovine chirurgo si pose di nuovo in ginocchio, prese la mano di Salvatore, la baciò e la bagnò di lagrime.

— Io non so, disse Salvatore, abitandolo a levare con qualche stento, io — 23 —