Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/51

Da Wikisource.

51 — riarma mattina e sera un brutto ceffo che le fa tutti i servigi di fantesca. E questa larva d’ uomo non è che quello scorpione di Pucet, il Piticehinacchio insomma che Capuzzi fa vestire da donna. E quando Capuzzi esce di casa, chiude accuratamente tutte le porte, ed un briccone che ha fatto altre volte l'officio di Bravo, e che è sbirro al presente, monta la guardia dinanzi la casa. E benché paja impossibile di porvi piede, ad ogni modo • ti prometto che la notte vegnente tu vedrai la tua Marianna al cospetto dello stesso Capuzzi. — Che cosa dite? esclamò Antonio quasi fuori di senno, la notte vegnente I questo è impossibile!

. — Zitto, disse Salvatore. Diamo ordine al nostro disegno. Primamente ti devo dire che io era di già in qualche domestichezza col signor Capuzzi .senza saperlo. Quella grama spinetta che è là in un cantone è roba sua, ed io gliene devo pagare l’ enorme somma di dieci ducati.

Nella mia convalescenza mi venne il capriccio •della musica; tanto più che fu sempre la mia ricreazione. Onde pregai la mia albergatrice che mi procacciasse una spinetta, e madonna Caterina si ri— 5i —