Pagina:Hymnus in Romam.djvu/107

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INNO A ROMA


Ed il pastore trasse fuori all’alba
la lampada e l’oppose al mattutino
vento. E il suo lume si sbattè, ma visse.
E vi soffiò con le selvaggie labbra,
e la tuffò nell’acqua d’una pozza;
ma il lume visse. Ed e’ la rese ardente
al suo sepolcro e l’appende dov’era,
e col suo masso chiuse la spelonca.
Dove ancor pende e raggia ancor la luce
su te, giovine eroe primo, che fosti
di tanta gloria e tanta lotta e tanto
dolore e amore la primizia santa.
Son tre millenni ch’ella dal sepolcro
veglia su Roma con l’eterna luce.

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