Pagina:Hypnerotomachia Poliphili.djvu/172

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faceva, conciosia cosa che per sua cagione dell’amore d’una speciosissima damigella extremamente se medesimo vulnerasse. Et che da una lucernale scintilla gli fusse stata la divina gambula causticata. Praesente ancora la bellissima Nympha cum la lucerna nelle mano accusata. Et a Cupidine ridibondo gli diceva Iupiter. Perfer scintillam, qui caelum accendis et omnes.

PARS ANTERIOR ET POSTERIOR.

Questo monostichon era escalpto di formule nostrate in una abaca tabella in conspecto della facia del venerando Nume. Il residuo come li descripti. Questo mysterioso triumpho, sei maculose, cum notule de fulvo nitente, et velocissime di pernicitate Tigride di Hyrcania illaqueate bellissimamente cum flexibile palmite di foeconda vite, piene di tenere fronde, cum gli volubili Capreoli, ornate di vermigliacei corymbi. Nel trahere cum temperato moto. Di sopra el quale nel mediano della plana, era situata una Basi d’oro, per diametro infimo pede uno et palmi .iii. alta il simile proximo. Una parte allo infimo latastro rotondato, et semisso all’undula, o vero resupina sima et nextrulo. Il residuo era distributo alla Trochlea, et alla inversa undula cum gli accessorii nextruli, o vero reguli et cordicelle. La plana di questa era nel mediano circularemente vacua. Nella quale excavatione descendevano le caude di quatro Aquile, fundate sopra la superficie planata della basi. Le quale erano de pretioso Aetite puniceo di Persia. Et queste cum el dorso stavano una a l’altra opposita. Havendo le ungiute branchie d’oro infixe calcante sopra la dicta basi. Et ciascuna ambe le ale levate cohaerente. Sopra de queste nel cubito era fundato questo mirando vaso di aethiopico hyacintho lucidissimo, et inimico del celte, comite gratioso. El quale vaso era crustato di Smaragdo, cum multiplice altre venule di gemme, cosa incredibile. De altecia era semisso et pedi .ii. Quasi di forma ritondata. Il diametro della quale sua crassitudine, praestavasi di uno pede et semi, et la circunferentia constava tre diametri. Il quale vaso dal imo sopra le ale affirmato saliva triente, et poscia era uno frigio ambiente l’ultima