Pagina:Hypnerotomachia Poliphili.djvu/174

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all’intuito praestavasi iucundissimo, et allo intellecto gratiosamente contemplabile. Il subiecto solido del quale seiuncta era questa operatura et exacta, praeluceva del hyacintho, più terso et rotondato, quale al torno non si sarebbe conducto. Solamente sotto alle foglie, era uno tenue relicto, che retiniva el foliamento cum el subiecto hyacintho, tutto pervio et dal subiecto separato quasi policario. Le sinuate foglie. Cum tutti gli liniamenti accessorii fabre depolite, cum temeraria aemulatione della natura, non meno unquantulo fructi pampini et erranti surculi. Ad questa miranda factura non se aequi gli pocoli dil divo Alchimedonte. Né ancora la copa di Alcone. Il quale vase era completo de minuto et sancto cinere. Retorniamo all’ambiente cinctura del pretiosissimo vaso, o vero phrygiale fascia. Nel vacuo tra le caude relicto, vidi due historiale digne di maxima admiratione in tale scalptura. Nella facia dinanti di esso vaso mirai incisura optimamente lo altitonante Iove. Ello nella dextra mano teniva una tagliente spatha aurea di vena di Chrysolitho di Aethiopia lampadante. Ne l’altra uno fulmine coruscante di vena rubinacea. Et egli cum minante aspecto de vena Gallatite coronato di scintillante stelle quale el fulmine. Sopra stante de uno sacro altare Zaphirico. Nella divina et tremenda maiestate del quale guardai uno festivante choro de sette Nymphe candide di indumento, religiosamente indicando di cantare, cum venerabondo plauso. Le quale poscia se transformavano in verdigiante arbore di smaragdina perspicuitate, conferte di flosculi Cyanei praelucenti. Et al summo Numine se divotamente inclinavano. Non che tutte le Nymphe fusseron tramutate in fronde, ma la novissima essendo tutta in arbusculo conversa, et gli pedi in radicule, et la vicina gli pedi exclusi, et la tertia, dal cingere supra, cum lo exordio degli brachii et subsequente ciascuna poscia. Ma nella summitate del virgineo capo indicavano el metamorphosi che de tutte doveva successivamente sequire.

Dall’altro lato anaglypho appareva uno festivo et iucundo Nume, cum sembiante di una lubrica fanciulla, incoronato di dui lungi et conglobati serpi,