Pagina:Hypnerotomachia Poliphili.djvu/293

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aque lympidissime. Il quale non era congestitio di tophei scopuli, dalla contumacia dille proturgente et spumicolose onde derosi, pieni di crepidine, quale fragose Plote. Né di vadosi litori praefresi, et exesi da undiculante iniuria né da vesco sale. Né etiam non era composito dilla superba Niobe scrupea, né gli sui acutissimi et durissimi filioli quivi appariscono. Ma tuto mineralmente di nitidissima materia, non fractitia, né freabile, né lutescente, ma translucida, integra, et intemerata, quale perspicace, et artificioso crystallo. Ove cum acurata diligentia explorava da benigna illuvie gli extersi litori lapillosi di sparse gemme, di forma et dil suo coloramento divariate praelucente. Quivi dispersamente ancora habundantia appareva dil fragrante coito dille monstrose Balene, da gli frugi plemmyruli riportato. Ornatissima insula poscia di gratissimo et novello et perhenne operimento di verneo virore per tuto il piano spectatissimo. Ma prima sopra le nude rive litorale attiguo mirai gli aequevi, et procerosi cupressi cum gli sui stiptici et rimosi coni, perseveranti, et durabili ad gli ponderosi tecti. Tigni non saporosi agli rosicanti teredini, et lo intercupressio di passi tre, l’uno separato dal altro. Questo regulare ordine, in orbe gyrato circunducto, era observato per tuto l’extremo circinao de l’insula. Poscia circularmente ambiva uno iucundissimo et floreo myrteto. Amante gli loquacibondi litori. Il quale alla divina genitrice de gli amorosi fochi consta votivo et dicato. Compacto, et densissimamente riducto et deformato in modo di murale septo, uno hesquipasso altiusculo includendo in sé gli troncei stirpi delli dritissimi cupressi, cum exordio dilla sua foliatione subrecto dui piedi dal summo aequato, overo piana dil myrteto. Dunque questa cusì facta viridura obvallava le litorale ripe, cum le opportune itione, agli lochi decenti relicte et distribute. Il quale septo minimo ligno accusava, ma protecti dilla dilectabile et florusa frondatione, che una cima né follio l’altro excedeva, ma cum eximia aequatura derasa conservava la summitate, et la circinatione. Intro da questo circumvallato myrteo, et virente sepe (il quale essere poteva da esso verso il centro dill’insula circa uno semitertio di miliario) vidi per deductione de linee dal centro alla circunferentia litorea, in aequipartitione XX. ciascuna d’imensitate di uno stadio, et adiecta una quinta parte. La extrema clausura dil myrto imitando. In qualunche divisione era uno nemorulo di diversi prati variamente herbanti, et di arborario il simigliante. Distributo specificamente secondo il requisito aspecto dil benigno cielo. Caeda quivi Dodona silva. Le quale divisione, nella figura decangula, opportunamente interponendo per ciascuno intervallo una linea, in vinti multiplica. La quale figura facta in simplice circulo, et sectione facendo mutuamente dui diametri, davano, et il centrico puncto. Uno semidiametro di questi