Pagina:Hypnerotomachia Poliphili.djvu/363

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Et nel ambito internate del sacratissimo fonte, fora dille haesione de gli sumptuosi gradi. Il floribundo et purpureo Adone germinava tra le sue amnice fronde purpurigiante dall’aqua exclusivo. Et al lato sinistro similmente cum le sue pallide uve thelygono floriva. Et alla dextera Arsenogono, spectatissime herbe et sempre floribonde. Et in circo alla dea, alcune candide columbule volitavano, moratamente obsequibile ministrante. Cum gli aurei rostri nelle mundissime limphe immersi. Il cythereo corpusculo mysteriosamente rorefacevano. Le guttule dunque altramente non apparendo supra la traslucida carne, che perle orientale affixe. D’indi Peristeria Nympha ad gli venerei famulitii et ministrato sedulo ad lei stante, cum intento animo procacemente paratissima. Similmente fora dil fonte sopra l’area silicea, quale Peristeria al lato dextro tre altre dive puelle nude ad uno, per questo modo stavano insolubilmente amplexate, che de esse le due Eurydomene, et Eurymone, cum il virgineo aspecto di rimpecto ad nui manifestantise. La tertia Eurymeduse, rivoltata cum le bianchissime spalle ad nui, cum le occultate nate dalla lunga effusione dilla biondissima capillatura. Esse gratiose filie et ancillule, cum prompto effecto della dea matre. Postremamente retiniva, daposcia nelle divine mano una aperta ostrea, stipata di fresche et vernee rose, et nell’altra una facula ardente. Hora dal supremo grado, supra il quale le columne extavano, fina al limito dil fonte sei graduli ancora descendevano di fusco achate, et cusì il piano fondo inundulato dil più bello et gratioso, et vago varicamine lacteo strumantise, et variamente incocleantise, che unque ad gli sensi iucundo obiecto opponere si potesse. L’aqua fontanicia fina al limbo dil quarto grado attingeva, gli altri dall’aqua immuni. Modo supra il superiore grado uno lascivo in specie homo, et Divo Nyctileo ociosamente sedeva. L’aspecto dil quale, di una petulante, et insigne fanciulla se obiectava facetissima. Cum il pecto per il discrimine detecto. Il capo suo cornuto cum una vitea strophiola di intormentati pampini, di saporosi corymbi ornata concincta stringeva. Ad due velocissime Tigre appodiantise. Et alla sinistra parimente una speciosissima et alma matrona, commodamente sedeva, instrophiata tenendo la dilatata, et criniculata fronte di una bionda corolla spicea. Essa inclyta supra dui squammei serpi stavase. Et uno et l’altro una sphaerica pila haveva, di materia tenue et mollicula, ne gli sui gremii tenentila. Cum le quale a tempo pausato, per uno artificioso et fatale orificio papillato. Nel fonte uno dolcissimo spumeo et efficace liquore guttatamente stillavano. Gli quali diligentemente z ii