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Siamo nel dicembre del 1848.
Dopo una discussione animata, forse troppo animata, sulla questione della presidenza della repubblica, due invalidi (!), dei quali uno sosteneva la candidatura del generale Cavaignac e l’altro quella di Luigi Napoleone, se n’andarono a scontrarsi, col fioretto in pugno, in luogo detto il Champ de la Vierge, al Grot-Caillou.
Uno di questi baldi invalidi si chiamava Luc Casse e contava appena cinquantotto anni; l’altro, più baldo ancora, si nomava Larget e vedeva spuntare la sessantesimasesta primavera della sua esistenza.
Il vecchio Larget, colpito in pieno petto da un colpo di fioretto, che sortì sotto l’omoplata, spirò appena giunto a l’Hôtel des Invalides, ove i padrini lo avevano trasportato in tutta fretta.
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1849. Il tedesco e i russi. — Siamo ai primi giorni di maggio del 1849. Un giovanotto tedesco e otto ufficiali russi erano seduti alla stessa tavola in un caffè di Varsavia; il discorso cadde sulla politica che, secondo il solito, trascinò ad una discussione vivacissima. I russi sostenevano l’eccellenza della monarchia assoluta; il tedesco difendeva con grande vigore l’utilità e la giustezza di un governo rappresentativo. Cammin facendo, la discussione si fece più calorosa e terminò con ingiurie pronunciate d’ambe le parti.
Il tedesco, seccato, sfidò gli otto contradditori. La sfida fu accettata e allo spuntar del giorno tutti i combattenti si riunirono nel bosco di Praga.
Giunti sul terreno, gli ufficiali russi estrassero a sorte i nomi di coloro che, a turno, si sarebbero misurati col giovane tedesco. L’arma scelta era la pistola. Al primo colpo il te-