Pagina:I Duelli Mortali Del Secolo XIX, Battistelli, 1899.djvu/41

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— L’uno non vale più dell’altro, osserva Boyd, perchè tutti e due contrari all’ordine del re.

— Può darsi, replica Campbell; ma opino che la ragione appartenga al generale.

La conversazione continuò per qualche minuto su questo tuono. Ma, poi, il capitano Boyd, perduta la pazienza esclamò:

— Lo so meglio di chicchessia.

— Ne dubito.

— Vi ripeto che lo so meglio di chicchessia.

— Capitano Boyd, sostenete voi che ho torto?

— Sostengo che ho ragione in base agli ordini del re.

Il capitano Campbell uscì senza aggiungere parola.

Il capitano Boyd lo seguì con due amici.

Di lì a venti minuti s’intese una detonazione d’arma da fuoco in una camera accanto alla stanza da pranzo. Tutti accorsero, e trovarono il capitano Boyd che vomitava sangue per ferita mortale, seduto in una poltrona.

La sua mano destra stringeva ancora una pistola non armata. Due candele piantate su due bottiglie e disposte agli angoli rischiaravano la scena.

— Boyd, chiese Campbell, dichiarate in presenza di questi signori, se tutto s’è passato regolarmente.

— Oh, no, non lo posso, Campbell, replicò Boyd; mi avete costretto a battermi con voi, mentre io voleva aspettare i miei amici.

— Ma, Dio buono, non avete detto che eravate pronto?... Ditelo, dunque.

— Sì....

ma dopo una lunga pausa Boyd riprese:

Champbell, voi siete un birbaccione; ve lo dice un morente.

— Sono un disgraziato, ma non un briccone.... Perdonatemi Boyd!

— Vi perdono, replicò l’agonizzante stendendogli la mano; ho... pie...tà... di... vo...i; abbiate pie...tà... di me!

Boyd non disse altro, e Campbell si pose in salvo.

Poche ore popo Boyd era spirato.

Campbell s’era nascosto a Chelsea; ma, soprafatto dal