Pagina:I Duelli Mortali Del Secolo XIX, Battistelli, 1899.djvu/75

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sivo al duello di Claveau, si appostò in una delle principali strade di Bordeaux, dedicata a S. Caterina.

Elegantemente vestito, inguantato inappuntabilmente, il marchese si pose a fumare, facendo girare fra le dita un elegante bastoncino.

Allorchè vide inoltrarsi alla sua volta un giovane della migliore società bordolese, di Lignano gli si fece incontro, e facendo un saluto compitissimo, dispose orizzontalmente, all’altezza delle ginocchia il suo bastone, esclamando:

— Scusate, signore, compiacetevi di saltare.

Il giovanotto meravigliato, dapprima fissò il marchese; poi, sorridendo, saltò, convinto di averla a che fare con un matto.

Il marchese, irritato dalla compiacenza del giovane, si morse le labbra ed attese al varco altri infelici.

Volgendosi dalla parte della piazza della Commedia scorse un ufficiale; gli andò incontro e lo pregò di saltare.

L’ufficiale, sorpreso dal pazzo invito, fissò risolutamente l’interlocutore, che in tuono imperioso sciamò:

— Signor ufficiale, vi ordino di saltare.

L’ufficiale con un calcio mandò lontano il bastone; mentre con la mano destra assestò un formidabile ceffone al marchese di Lignano. All’indomani, nel comune di Pessac, vicino a Bordeaux, l’ufficiale, accompagnato da due colleghi e dal medico del reggimento, duellava con la spada triangolare contro il marchese di Lignano.

Al momento d’impugnare le armi il marchese, rivoltosi all’ufficiale, gli presentò nuovamente il bastone.

— Andiamo, signor ufficiale, ne avete ancora il tempo, saltate.

— Siete un miserabile, perchè osate offendere l’avversario anche sul terreno.

Posto in guardia, dopo un lungo schermire, il marchese con un colpo da maestro traversava l’antagonista.

Il ferito portò la mano sul cuore, si piegò su sè stesso e, spirando, cadeva disteso sul prato.

Il marchese di Lignano eccitato, come le belve, dal sangue, si avvicinò ad uno dei padrini del tenente, che ingi-