Pagina:I Duelli Mortali Del Secolo XIX, Battistelli, 1899.djvu/85

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pregò il marchese di Parny e il conte de la Rifaudière, suoi amici, di assistere Durepaire, suo cognato. Aimé Sirey nominò a rappresentarlo de Cayeux e Chotard.

Alle nove di sera de Viel-Castel condusse Durepaire da Grisier1, che gli dette una brevissima lezione di fioretto. Era la prima che Durepaire prendeva in vita sua.

All’indomani i quattro rappresentanti si riunirono in casa di madama de Villeneuve, sorella di Sirey. La scelta della arma cadde sulla sciabola, perchè sconosciuta alle due parti. Sirey, però, rivendicò a sè il diritto della scelta, perchè insultato per primo, e volle la spada. Ma la controversia fu risolta dalla sorte, che indicò la sciabola.

Allora Sirey chiese che, allo scopo di preservare il viso, durante il combattimento si tenessero le maschere da assalto.

Fu accordato.

Alle tre, dopo mezzogiorno, i duellanti sortirono insieme da Parigi e per la barriera di Vaugirard si diressero in una località tra Issy e il bosco di Mendon, sulla destra della strada, presso una fabbrica di polvere fulminante.

I duellanti deposero gli abiti; calcarono la maschera, e messi di fronte con la sciabola in mano, incominciarono la lotta con attacchi di punta.

Sirey andò a fondo; Durefaire calmo, retrocesse con l’arma in linea, e come la punta minacciava il petto di Sirey, questi l’allontanò con la mano sinistra, che ne restò scalfita al dorso.

Retrocedendo, Sirey scivolò; ma Durefaire non si mosse.

Rimessi in guardia al posto primitivo, gli avversari schermirono per una diecina di minuti; poi Sirey ricevette un colpo di punta sull’alto del petto, ma senza gravità, malgrado l’effusione di sangue, e nello stesso tempo Durepaire fu toccato con energia da altra puntata, che gli attraversò il fegato.

  1. Celebre maestro di scherma francese, che pubblicò un interessante trattato sull’arte sua.