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Pagina:I Fioretti di San Francesco, A. Cesari, 1860.djvu/213

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di s. francesco 209


di Dio! perocchè egli sosterrà con pazienza ogni tribolazione e avversitade, delle quali cose egli aspetta le grandi consolazioni. L’uomo che è vero umile non aspetta da Dio alcuno merito, nè premio; ma solamente si studia sempre come possa soddisfare in ogni cosa, conoscendosi di lui essere debitore; e ogni bene che egli ha, riconoscelo di avere solamente per bontà di Dio, e non per alcuno suo merito; e ogni avversità che ello ha, riconoscela veramente avere per li suoi peccati. Uno frate domanda frate Egidio dicendo: Padre, se nelli nostri tempi verranno alcune grandi avversitadi o tribolazioni, che dobbiamo fare noi in quella fiata? Al quale frate Egidio risponde, dicendo: Fratello mio, io voglio che tu sappi, che se ’ l Signore facesse piovere dal Cielo pietre e saette, non potrieno nuocere nè fare a noi alcun danno, se noi fossimo tali uomini, quali noi dovremmo essere; perocchè essendo l’uomo in verità quello che debbe essere, ogni male e ogni tribolazione se li convertirebbe in bene; perocchè noi sappiamo che disse l’Apostolo, che quelli che amano Iddio, ogni cosa se gli convertisce in bene; e così similmente all’uomo che ha la mala volontade, tutti li beni se li convertiscono in male e in giudicio. Se tu ti vuogli salvare e andare alla gloria celestiale, non ti bisogna mai desiderare alcuna vendetta, nè giustizia d’alcuna creatura; imperocchè la eredità delli Santi si è fare sempre bene, e ricevere sempre male. Se tu conoscessi in verità, come e quanto gravemente hai offeso il tuo Creatore, tu conosceresti, che ella è degna e giusta cosa, che tutte le creature ti debbano perseguitare, e darti pena e tribolazione; acciocchè esse creature facciano vendetta delle offensioni, che tu facesti al loro Creatore. Molto è grande virtù all’uomo di vincere se medesimo; perocchè quelli che vince se medesimo, vincerà tutti li suoi nemici, e perverrà in ogni bene. Ancora molto maggior virtù sarebbe, se l’uomo si lasciasse vincere a tutti gli uomini; imperocchè egli sarebbe signore di tutti i suoi nemici,