Vai al contenuto

Pagina:I Fioretti di San Francesco, A. Cesari, 1860.djvu/222

Da Wikisource.
218 fioretti


le molte fatiche, tedio, angosce, tribolazioni e dolori per insino alla morte. Disse uno frate a frate Egidio: Padre mio, a me pare che tu dichi due detti, l’uno contrario dell’altro; imperocchè tu dicesti in prima: quanto l’uomo è più virtuoso e più grazioso a Dio, tanto ha più contrarii e più battaglie nella vita spiritualex; e poi dicesti il contrario, cioè: l’uomo, che andasse bene e discretamente per la via di Dio, non sentirebbe fatica nè tedio nel viaggio suo. Al quale frate Egidio, dichiarando la contrarietà di questi due detti, rispose così: Fratello mio, certa cosa è, che li Demonii più corrono colle battaglie delle forti tentazioni contra quelli che hanno la buona volontà, che non fanno contro gli altri che non hanno la buona volontà, cioè secondo Dio. Ma l’uomo che va discretamente e ferventemente per la via di Dio, che fatica e che tedio e che nocimento potrieno fare li Demonii e tutte le avversità del mondo? conoscendo, e vedendo egli vendersi la sua derrata mille tanto pregio più che non vale. Ma più ti dico certamente: Colui, il quale fosse acceso del fuoco dello amore divino, quanto più fosse impugnato dalli vizii, tanto più gli avrebbe in odio e in abbominazione. Li pessimi Demonii hanno per usanza di correre e tentare l’uomo, quando egli è in alcuna infermità ed in alcuna debolezza corporale o quando egli è in alcuno affanno, o molto frigidato o angosciato, o quando è affamato o assetato, o quando ha ricevuta alcuna ingiuria o vergogna, o danno temporale o spirituale; perocchè essi maligni conoscono, che in queste cotali ore e punti, l’uomo è più atto a ricevere le tentazioni. Ma io ti dico, che per ogni tentazione, e per ogni vizio che tu vincerai, tu acquisterai una virtù; e quello vizio del quale tu se’ impugnato vincendolo tu, di quello riceverai tanto maggior grazia e maggiore corona. Un frate domandò consiglio a frate Egidio, dicendo: Padre, spesse volte io sono tentato di una pessima tentazione, e molte volte ho pregato Iddio che me ne liberi da essa; e pure il signore non