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Pagina:I Fioretti di San Francesco, A. Cesari, 1860.djvu/229

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di s. francesco 225


cosa è, che egli rimane confuso, vinto e sconfitto dal suo nimico Demonio. Uno frate disse a frate Egidio: Padre, io vidi alcuni uomini, li quali ricevettero da Dio grazia di divozione di lagrime in nella sua orazione, ed io non posso sentire alcuna di queste grazie, quando adoro Iddio; al quale frate Egidio rispose: Fratello mio, io ti consiglio, che tu lavori umilmente e fedelmente in nella tua orazione; imperocchè il frutto della terra non si può avere senza fatica e senza lavorio nanzi adoperato; ed ancora dopo il lavoro, non seguita però il frutto desiderato subitamente, per infino a tanto che non è venuto il tempo della stagione: e così Iddio non dà subito queste grazie allo uomo in nella orazione, per infino a tanto che non è venuto il tempo convenevole, per infino a tanto che la mente non è purgata di ogni carnale affezione e vizio. Adunque, fratello mio, lavora umilmente nella orazione; perocchè Iddio, il quale è tutto buono e grazioso, ogni cosa conosce e discerne il migliore: quando e’ sarà il tempo e la stagione, egli come benigno ti darà molto frutto di consolazione. Un altro frate disse a frate Egidio: Che fai tu, frate Egidio? che fai tu, frate Egidio? ed egli rispose: Io faccio male; e quello frate disse: Che male fai tu? E allora frate Egidio si voltò a un altro frate, e sì gli disse: Dimmi, fratello mio, chi credi tu che sia più presto, o il nostro Signore Iddio a concedere a noi la sua grazia, o noi a riceverla? e quello frate rispose: Egli è certa cosa, che Iddio è più presto a dare a noi la grazia sua, che noi non siamo a riceverla. E allora disse frate Egidio: Dunque facciamo noi bene? E quel frate disse: Anche facciamo noi male. Ed allora frate Egidio si rivoltè al primo frate e disse: Ecco frate, che ci mostra chiaramente, che noi facciamo male; ed è vero quello che io allora rispuosi, cioè ch’io facea male disse frate Egidio: Molte opere sono laudate e commendate nella Santa Scrittura, ciò sono l’opere della Misericordia, ed altre sante operazioni; ma favellando il Signore