Pagina:I Malavoglia.djvu/286

Da Wikisource.

— 276 —

ti mangia tutta la roba senza frutto? Tu lo ingrassi meglio di un maiale, e poi va a fare il cascamorto colla Vespa e colla Mangiacarrubbe, ora che sono ricche. — E le diceva pure: — Gli avventori se ne vanno perchè egli ti sta sempre alla gonnella, e non ti lascia un momento da dirti una barzelletta. — Oppure: — Così lacero e sudicio è una porcheria avercelo per la bettola; che sembra tutta una stalla, e la gente ha schifo di beverci nei bicchieri. Don Michele sì che ci stava bene sulla porta, coi galloni nel berretto. La gente che paga il vino, vuol berselo in santa pace, ed è contenta di vedere uno colla sciabola lì davanti. Poi tutti gli facevano di berretto, e nessuno ti avrebbe negato un soldo se te lo doveva, quando era segnato col carbone sul muro. Ora che non c’è più lui, non viene nemmeno massaro Filippo. L’altra volta è passato di qua, ed io volevo farlo entrare; ma ei dice che è inutile venirci, giacchè il mosto non può farlo passare più di contrabbando, ora che sei in collera con don Michele. Una cosa che non è buona nè per l’anima nè pel corpo. La gente comincia perfino a mormorare che a ’Ntoni gli fai la carità pelosa, giacchè massaro Filippo non ci viene più, e vedrai come andrà a finire! Vedrai che arriverà all’orecchio del vicario, e ti leveranno la medaglia di figlia di Maria.

La Santuzza teneva duro ancora, perchè in casa sua voleva esser sempre la padrona; ma cominciava ad aprire gli occhi anche lei, giacchè tutto quello che le diceva suo padre era il santo evangelio, e non trattava più ’Ntoni come prima. Se c’era un