Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu/117

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46 I Nibelunghi

Con sè recando la novella cura,
Hàgene ei fè chiamar co’ suoi fedeli
60E indisse ancor che per Gernòt corresse
Altri al castel rapidamente. Allora
Tutti si raccogliean quanti trovârsi
Più gagliardi campioni, ed egli disse:
     Con sue forte falangi in nostra terra
65Visitarci altri vuol. Questo vi sia
Pensiero e cura. — E Gernòt rispondea,
Nobile e forte cavalier: Cotesto
Impedirem co’ nostri ferri, ei disse.
Muore soltanto chi è devoto a morte;
70Morto giacer noi lascieremlo! Intanto
Scordar non deggio l’onor mio; e questi
Nostri nemici benvenuti a noi
Esser pur dènno! Buon consiglio, disse
Hàgene di Tronèga, a me cotesto
75Davver non sembra. Tracotanza assai
Mostran Liudgasto e Liudegero, e noi
In pochi dì raccoglier non possiamo
I nostri amici. — Disse poi: Di tanto
A Sifrido perchè non farem cenno?